Cari
lettori,
Scrivo
molto spesso di questo argomento, mi autodefinisco transgender, anche se non ho
ancora fatto il percorso, psicologico e chirurgico per diventare donna e
probabilmente non lo farò mai.
Mi
piacerebbe che ci fossero più diritti anche per noi non operate e possibilità
di avere i documenti al femminile, in Spagna per esempio si può fare, una transgender a cui mi sento molto vicina,
anche se non la conosco di persona è Vladimir Luxuria, politica, scrittrice,
attivista, attrice e personaggio televisivo.
Anche
io nel mio piccolo io non sono famosa come lei, ma ci provo, sono scrittrice,
attivista lgbt, mi vedo e mi sento al femminile.
Non
ho bisogno di una parrucca e del trucco o di vestirmi al femminile per sentirmi
donna, in privato mi vesto da donna e sono me stessa, anche quando faccio
teatro, cinema e televisione mi vesto al femminile, in ufficio e in famiglia
no.
Mi
sono sempre sentita donna dentro.
Sono
una professionista un’ artista e come tale voglio essere trattata.
Io
vado oltre il genere, mi sento donna e lo sono.
Nessuno deve essere più giudicato per quello
che è ne gay, lesbica, bisessuale e transessuale.
Sono
stata vittima di bullismo, ma mi sono lasciata tutto dietro, non sono ne
laureata e neanche diplomata.
Adesso
sono più serena.
All’inizio
ci rimanevo male, ma adesso non ci faccio più caso.
Vado
diritta per la mia strada a testa alta.
Il
mio nome transgender è Micol Eva Sharon Bianchi, il mio secondo nome d’arte più
famoso.
Il
31 marzo è la giornata di noi persone transgender, mi sento più vicino al
femminile che al maschile.
Spero
un giorno di avere più visibilità, al cinema, televisione e attraverso i miei
scritti.
Ogni
persona al diritto di essere se stessa, senza essere giudicata per questo.
Sono
pelata per cui sono costretta a
indossare delle parrucche che compro della Casa della parrucca di
Milano.
Sono
uomo nella vita e donna nell’arte.
Cioè
nella vita normale mantengo un aspetto maschile e nella finzione scenica,
teatro, cinema, televisione e scrittura sono donna.
Sempre
se me le lasciano fare e se no pazienza continuerò la mia vita d’impiegato gay
e transgender scrittrice.
Io
sono contro ogni tipo di etichetta mi definisco gay perché ho l’aspetto
maschile e mi piacciono gli uomini, transgender perchè dentro sono molto
femminile.
Infatti
io festeggio anche il 31 marzo giornata di visibilità transgender e
naturalmente il gay pride.
Lotto
per i diritti gay e diritti transgender le due categorie che sento più vicine.
Io
sono tante facce della stressa medaglia, sono un impiegato, scrittore,
attivista omosessuale, nato omosessuale, un po’ transgender, odio ogni tipo di
discriminazioni.
In
poche parole sono un gay che ama indossare abiti femminili sprigionando la su parte
femminile, attraverso anche alla scrittura.
Sono
una persona semplice, come tutti gli artisti sono sensibile socievole, ma che
ama anche la solitudine.
Il
mondo dello spettacolo e della letteratura è un mondo difficile da sfondare, ma
io non mi arrendo, combatto sempre per emergere e se non dovessi sfondare sarò
uno dei tanti scrittori e artisti sconosciuti che continuano a scrivere per il
gruppo dei loro lettori appassionati.
Ognuno
di noi è diverso anche se con alcune persone ci si identifica.
Molte
persone omosessuali per fortuna fanno coming out, soprattutto nello sport.
Vorrei
che in tutti i paesi del mondo fosse tolta la pena morte per le persone
omosessuali e anche le pene corporali.
Purtroppo
sarà difficile, ma almeno uno ci prova.
Ognuno
ha il diritto di amare chi vuole senza pregiudizi, la diversità è un valore
aggiunto e non un difetto.
Tanti
passi avanti sono stati fatti, ma bisogna ancora lavorarci.
Il
mio pensiero va a tutti gli scrittori, attori, politici, attivisti omosessuali,
morti per la loro omosessualità e per i diritti del popolo lgbt.
Non
capisco per noi popolo lgbt siamo sempre perseguitati forse perché siamo
minoranza e come tutte le minoranze siamo prese di mira, anche se secondo me
bisogna rispettare tutte le categorie di persone.
Senza
nessun tipo di discriminazioni.
Io
sono stato sempre preso in giro, per il mio aspetto, la mia sessualità e i miei
atteggiamenti, ma mi sono buttato tutto alle spalle.
Mi
piace che si rivolgano a me al femminile, ma il maschile va bene.
Noi
omosessuali nasciamo così e abbiamo diritto di essere accettati e avere dei
diritti.
Abbiamo
diritto a costruirci una famiglia, se vogliamo adottare i figli del proprio
patner se li avuti da un'altra relazione e sposarci se lo vogliamo.
Le
persone omosessuali hanno il diritto di conservarsi il lavoro anche dopo
l’operazione di cambio di sesso.
Questi
sono diritti dell’umanità.
La
libertà di essere se stessi, di amare chi si vuole senza essere giudicati.
Il
movimento omosessuale nasce in Germania nel 1800, primiere è stato il dr e
sessuologo dr. magnus hirschfeld che studiò omosessualità, transessualità, per
poi essere perseguitato dai nazisti, il poveretto morì in Francia nel 1935,
anche se il termine omosessuale fu coniato però da uno scrittore tedesco.
Il
primo uomo a sottoporsi all’operazione di cambio di sesso dal maschile al
femminile, fu Lili Elbe pittore danese la poveretta morì inseguito alla quinta
operazione per il cambio di sesso.
Poi
venne Christine Jorgensan che divenne donna nel 1958, in seguito Coccinelle,
ballerina, attrice francese, in seguito Vladimir Luxuria, Eva Robins famose
transgender italiane degli anni 80/90 del 1900 in seguito Caitlyn Jenner famosa
transgender americana, Mimi Marks, modella, attrice transgender, vincitrice del
premio internazionale miss transgender Thailandia, Laverne Cox, Janet Mock.
Non
mi resta che salutarvi e darvi appuntamento a nuovi racconti.
Grazie
Mattia
Bianchi
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